Le radici del Movimento dei Focolari a Carpi risalgono agli anni ‘50, quando il conte Guglielmo Boselli (allora presidente dell’Azione Cattolica diocesana) conobbe l’ideale di Chiara Lubich e lasciò tutto per seguirlo e così rispondere alla chiamata di Dio: lasciò la fidanzata che era in procinto di sposare e diede in beneficenza i suoi terreni.
Così fece anche Alfredo Zirondoli (Maras), un giovane e apprezzato medico anestesista carpigiano. Albertina Violi Zirondoli, mamma di Alfredo, ha contribuito ad annunciare il carisma ai bambini a cui dava lezione e agli adulti che conosceva, tanto che alcuni carpigiani aderirono al carisma di Chiara Lubich e si trasferirono presso la cittadella di Loppiano. …
L’espansione del Movimento dei Focolari a Carpi lo si deve anche al grande successo riscosso dai concerti del Gen Rosso, (il gruppo musicale composto da focolarini) prima in San Francesco nel 1968 e nell’anno seguente al cinema Corso. Una modalità di vivere l’esperienza di fede, un po’ fuori dai canoni del tempo, che incuriosì e contagiò tante persone specie giovani. Qualcuno ricorda che per mettere in pratica ciò che Chiara scriveva attraverso la “Parola di vita”, si andava con i bambini più piccoli a trovare le famiglie povere e a cercare di rispondere ai loro bisogni, così come ancora oggi si preparano delle sporte con articoli di prima necessità e generi alimentari rispondenti alle esigenze delle famiglie destinatarie con le quali si coltivano rapporti personali che spesso durano per diversi anni. Fin dai primi tempi i membri del movimento si impegnarono ad invitare amici e conoscenti a partecipare alle Mariapoli, occasioni particolari dove per alcuni giorni si vive profondamente il clima di famiglia, formandosi, dialogando, scambiandosi le esperienze sul Vangelo, senza tralasciare relax e svago. I membri della comunità di Carpi, ora come allora, si impegnano a permeare di questo amore la propria vita, le attività sociali e educative, ne ricordiamo alcune: la Scuola di Partecipazione Politica (promossa dal Movimento Politico per l’Unità, MPPU), l’esperienza della Fiera Primavera che per diversi anni si è svolta nelle piazze di Carpi, la partecipazione alle feste multietniche, l’organizzazione di giornate di dialogo con famiglie di altre religioni, la partecipazione al tavolo carpigiano per la sensibilizzazione ai problemi del gioco d’azzardo, l’impegno per sviluppare il progetto, voluto da Chiara stessa, dell’Economia di Comunione. Negli ultimi anni sono state invitate in città o presso le vicine comunità di Medolla e Mirandola, persone aderenti al Movimento che hanno illustrato con la propria testimonianza, come tradurre l’ideale dell’unità in vari settori, con lo scopo di collaborare a costruire una società nuova ispirata dal Vangelo: Marco Tecilla, Ezio Aceti, Michele Zanzucchi, Stefano Zamagni, Alberto Lo Presti, Piero Coda, Michele De Beni. “Sono ormai passati oltre cinquant’anni dagli inizi della presenza del Movimento nella nostra città, spiegano gli attuali responsabili Giorgio Reguzzoni e Paola De Caroli - c’è ancora molto da fare; un impegno personale e collettivo sempre nuovo, come sempre si affina la comprensione del Vangelo e possiamo, insieme alla presidente Margaret Karram, continuare a collaborare in ogni campo nel costruire rapporti di vera fraternità”.
A cura di Luigi Lamma
ATTIVITÀ IN DIOCESI
Città per la fraternità
Il Movimento politico per l’unità (MPPU) è una rete internazionale di politici, funzionari, amministratori, accademici, ricercatori, cittadini, giovani, di ispirazione e partiti diversi. Essi riconoscono nella fraternità universale il contenuto è il metodo specifico del proprio impegno politico. Si ispira all’ideale del Movimento dei Focolari ed è aperto anche a laici non credenti e persone di diversa fede religiosa. Nato in Italia nel 1966, è attivo a Carpi dal 2010 con una prima scuola per giovani tra Carpi e area Nord. La seconda scuola è nata nel 2015 per Carpi e Soliera. Durante gli anni i partecipanti adulti hanno seguito la formazione annuale del congresso Loppiano-Lab. Sarebbe interessante formare anche un gruppo di adulti, in formazione permanente, sempre con il criterio della diversità delle scelte politiche. E, non ultimo, far entrare Carpi nella rete delle Città per la fraternità, a cui partecipano già circa 140 Comuni grandi e piccoli.
Fiera Primavera
Tra le attività educative svolte a Carpi per circa vent’anni molto importante si è rivelato il progetto “Fiera Primavera: per una cultura del dare” basato sulla regola d’oro presente in tutte le religioni: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”. Agli eventi annuali, in Piazza Martiri o in Piazza Garibaldi, hanno aderito tantissime scuole dalle materne alle superiori, impegnando le classi con lezioni di sensibilizzazione e di lavoro vero e proprio e coinvolgendo insegnanti, alunni, genitori e bidelli. La creatività dei partecipanti si manifestava in vario modo, spesso costruendo degli oggetti da mettere in vendita per contribuire al finanziamento dei progetti di solidarietà che ogni anno venivano proposti. Altri mettevano a frutto i propri talenti in qualche attività artistica, con la musica, il canto, il disegno. I volontari del Movimento allestivano le bancarelle, i gazebo, i giochi e tutto il necessario per questo dare vita al mercatino che sarebbe poi durato per l’intera giornata. Puntuale la visita del Sindaco e del Vescovo per il loro plauso e incoraggiamento, spesso è stato possibile collegarsi con le comunità in paesi lontani destinatarie dei fondi raccolti. Alla fine della giornata tutti molto stanchi ma con tanta gioia in cuore.
Dialogo interreligioso
Nel corso degli anni ci siamo trovati nella parrocchia del Corpus Domini e di Quartirolo per stare insieme alcune ore nella semplicità persone di tante nazionalità (Marocco, Tunisia, Isole Mauritius, Costa d’Avorio, Argentina, Romania, di origini palestinese e carpigiana insieme, di Bologna, di Carpi, di Correggio) e di varie fedi religiose e movimenti (musulmani, cristiani, Rinnovamento dello Spirito e Terz’Ordine Francescano). Sono state feste bellissime, al di là delle aspettative, perché Dio è grande e fa Lui le cose: ci siamo scambiati le esperienze vissute e poi abbiamo cenato insieme condividendo quanto ciascuno aveva preparato di tipico del proprio Paese, couscous, torte dolci e salate a volontà, pizza. Abbiamo scoperto che abbiamo un unico Dio, che siamo tutti fratelli e insieme abbiamo potuto sentire quanto l’amore vince tutte le differenze e che queste sono un vero arricchimento per tutti.