Yassine Lafram è presidente dell'UCOII (Unione Comunità Islamiche Italiane). Con lui e con sua moglie Linda c'è un rapporto di amicizia. Ci scambiamo auguri per le feste nostre e loro; abbiamo condiviso con messaggi momenti tragici di attentati a cristiani e a musulmani; siamo andati più volte nel Centro Culturale Islamico di via Pallavicini (non è una moschea), oppure al Centro Interculturale Zonarelli, per festeggiare la rottura del digiuno del Ramadan; per partecipare a incontri culturali e alla giornata del dialogo Cristiano-Islamico che si svolge alla fine di ottobre.
Ataul Wasih Tariq è l'imam del Movimento Ahmadyya, che ha la sua sede per l'Italia a S. Pietro In Casale. In Italia sono circa 600 membri.
Il Movimento è nato in India nel 1889 da Hazrat Mirza Ghulam Ahmad. Lui si è proclamato riformatore dell'epoca corrente e per i suoi seguaci è il Messia di cui si parla nel Corano. Per questo gli Ahmadi non sono accettati (anzi in Pakistan sono perseguitati) in quanto considerati eretici, anche se alla base della loro fede c'è sempre il Corano. L'attuale capo supremo, Mirza Masroor Ahmad, è il 5° successore del fondatore e risiede a Londra. Il loro motto è: “Amore per tutti, odio per nessuno”.
Con Tariq e sua moglie Sumera c'è un bel dialogo, fraterno e spirituale. Sono venuti due volte in focolare.
I primi contatti della Comunità del Movimento dei Focolari con l'Associazione “Il Cerchio dalla Libia a via Libia” sono iniziati nel 2017. Abbiamo così conosciuto Maria Loreta (per tutti Eta) iniziatrice dell’Associazione, una donna volitiva fuori dai canoni usuali, con un cuore grande quanto la realtà difficile dei giovani che accoglie e cerca di inserire legalmente in una società che fatica a capire ciò che si vive fuori dai confini dell’Europa.
Nel 2018 abbiamo aderito alla proposta di collaborare con altre associazioni per preparare la cena serale, di rottura del digiuno (Iftar) durante il mese di Ramadan, per i ragazzi rifugiati che frequentano l'associazione.
In seguito, un momento significativo vissuto insieme all’Associazione “Il Cerchio” è stato il Campus promosso dai “Giovani per un mondo unito”, espressione giovanile del Movimento dei Focolari, dal 20 al 28 luglio 2019. ll tema dominante del Campus è stato quello della legalità. Giovani provenienti da dieci regioni italiane si sono dati appuntamento in due quartieri periferici di Bologna per impegnarsi in attività concrete a favore della città e in incontri aperti alla cittadinanza. In uno di questi quartieri, dove appunto ha la sede l’Associazione “Il Cerchio”, sotto le arcate di un ponte, un gruppo di giovani si è dedicato alla riqualificazione dei locali.
In seguito al Campus, proprio per continuare il rapporto che si era costruito nel tempo, nel 2019 la nostra frequentazione dell’Associazione “Il Cerchio” si è fatta più assidua: con una cadenza settimanale prepariamo e condividiamo la cena con i volontari e i ragazzi africani presenti. Andiamo a cucinare quello che la provvidenza (LIDL che è accanto al Centro, la Caritas, il banco alimentare, ecc… ) ci fa trovare, oppure portiamo noi pietanze già pronte o da cuocere.
Nel periodo di lockdown, in cui siamo stati costretti a interrompere il nostro servizio, uno dei nostri giovani si è affiancato a Eta per distribuire alimenti a famiglie bisognose del quartiere.
Quando, il 28 settembre 2020, è stata inaugurata la sede dell'associazione sotto il Ponte di via Libia, ora completamente a norma, abbiamo collaborato alla preparazione dell'evento, a cui sono intervenuti l’Assessore alla Cultura e alla promozione della città e il Cardinale Matteo Zuppi che ha dato la sua benedizione.
Possiamo testimoniare che lo slogan dell’associazione “C’è una sola identità: la comune umanità” viene messo in pratica nell'accoglienza dei giovani migranti e nel clima di amicizia e di dialogo che si respira sotto il Ponte. Infatti, essi non ricevono solo un cibo materiale, ma anche occasioni di scambio e di aiuto, in un ambiente sereno. Sicuramente l'attività de “Il Cerchio” dà un contributo al dialogo, alla pace e alla fraternità.