Presso i Giardini Margherita, P.le Jacchia a partire dalle ore 10.00, con la partecipazione di Carlo Cefaloni, giornalista di Città Nuova.
Il 2 giugno è tradizionalmente anche la festa delle Forze armate. Nutriamo il massimo rispetto per il loro ruolo e per il sacrificio dei suoi uomini che spesso comporta, ma specialmente in tempi di guerre dilaganti, di migrazioni bibliche che queste producono e di conflitti sociali generati ovunque anche nei nostri territori ci pare necessario più che mai ricordare i valori attualissimi cui si ispira la Costituzione repubblicana, tutt’altro che scontati.
L’Italia che ripudia la guerra ovunque, e dunque rigetta la corsa agli armamenti ed al riarmo nucleare, che sa dire dei No ad avventure belliche e che si impegna a fondo nell’azione diplomatica, tesa a spegnere ogni focolaio di guerra, e nella cooperazione internazionale.
L’Italia che riconosce i diritti universali di tutte le donne e gli uomini e dà asilo e protezione a chi ne è privato.
L’Italia che accoglie e promuove lo sviluppo della persona umana e la partecipazione democratica di tutti i cittadini, vecchi e nuovi.
Il Portico della pace è nato per questo. Un gruppo di associazioni e persone di culture diverse che assieme promuovono iniziative per promuovere una cultura della pace e della nonviolenza, per riconciliare e prevenire i conflitti, per imparare ad accogliere, anche quando non è tanto facile. Il portico storicamente rappresenta una tradizione di rifugio, socialità, scambio. Il portico è Bologna.
La festa popolare ai Giardini Margherita promossa dal Portico della pace ha dunque un significato diverso da quello della tradizionale cerimonia di piazza Maggiore. Un pensiero alternativo, ma dalla sicura cittadinanza costituzionale. E soprattutto una festa a cui sono tutti invitati.